Sapete chi ha inventato il tool “Filter VS Reality”? Faye Dickinson.

In cosa consiste? Si divide lo schermo a metà, da una parte viene mostrata una immagine di un volto modificato utilizzando i filtri e l’altra metà al naturale.

Sembra un gioco molto dilettevole…ma può avere delle ricadute sociali notevoli.

Ultimamente sui social si è constatato un uso eccessivo e tossico dei filtri in quanto ritocchini su ritocchini ci si allontana dal mondo reale con l’intento di inseguire un nuovo concetto di bellezza che offline non esiste.

L’obiettivo è di evidenziare la differenza tra quello che appare sui social e quello che appare nella realtà.

I filtri usati possono modificare, e non poco, la forma del volto, rendere migliore il colorito della pelle, eliminare le imperfezioni, ed altro ancora.

Tutto questo sta influenzando la nostra salute mentale perché l’uso di questi filtri ti abitua a vedere un lato di te stesso che non esiste generando una sorta di ossessione malsana per il look perfetto.

Il problema è che spesso le immagini filtrate non si riescono a distinguere da quelle reali.

Con la diffusione di filtri e ritocchini sui social, i giovani crescono avendo come esempi delle immagini irreali su cosa sia “la bellezza”.

Questa pratica è il preludio di una generazione di giovani “insicuri” visto che gran parte dei contenuti che ci vengono proposti quotidianamente viene filtrato e photoshoppato e tutti sembriamo perfetti.

Quale possono essere gli effetti dell’uso eccessivo dei filtri?

Uno studio recente ha rilevato che l’85% delle giovani ragazze ha modificato il proprio aspetto, magari ricorrendo anche alla chirurgia estetica già all’età di 13 anni.

Inoltre, lo studio ha evidenziato che il 50% di coloro che non amano il proprio corpo ha come causa i social media.

Questo fenomeno è in aumento esponenziale in quanto i social sono i mezzi odierni per confrontarsi con gli altri e condividere la propria vita mostrando solo i lati positivi al solo scopo di soddisfare quel bisogno di autorealizzazione e di stima.

Questi filtri li possiamo definire come delle vere maschere digitali che aiutano il soggetto ad acquistare gli standard estetici imposti dalla società.

Questi standard si trasformano in metri di paragone su cui confrontare la bellezza dei propri corpi.

Ciò indica che gli utenti che utilizzano i social media con l’intenzione di migliorare la propria immagine sono a rischio non solo di abbassare la propria autostima, ma  anche il grado di soddisfazione della propria vita.

Quindi i filtri aiutano gli utenti a mandare una immagine che lo stesso vuole vedere di sé.

Pertanto, ci dobbiamo chiedere: cosa desideriamo veramente?

Sarà difficile rispondere a questa domanda dal momento in cui si desidera tutto e lo si ottiene mediante una finta realtà che mostra solo contenuti fittizi.

Di conseguenza raccomando caldamente di non perdere tempo a desiderare ciò che non si ha manipolando la realtà, piuttosto è il momento di rivolgersi a una Consulente d’Immagine qualificata che saprà cogliere la tua unicità e farla brillare.

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