Questo significa utilizzare capi realizzati in materiale naturale. Ci sono dei produttori che hanno aderito alla campagna “detox fashion” di Greenpeace, con la quale si chiede di arrivare allo “zero waste”.
L’Italia è ricca di designer che lavorano in piccoli negozi. Realtà che spesso fanno della sostenibilità un loro punto cardine; pertanto si può fare un buon acquisto premiando un piccolo produttore senza spendere eccessivamente.
Perché no? Gli abiti acquistati di seconda mano hanno un particolare fascino e il dare al capo una seconda vita personalizzandolo con accessori, offre soddisfazioni.
Ossia dire addio alla fast fashion. Il senso consiste nell’investire in qualcosa che abbia qualità e duri nel tempo.
Quando si scelgono gli abiti o gli accessori è fondamentale informarsi e cercare di capire se l’azienda produttrice abbia adottato un appropriato modus operandi.
Partecipazione al Corso su : “Le regole del Dress Code” conseguito il 16/04/2020 presso l’Accademia Consulenza d’Immagine – Alta formazione di Roma.
Partecipazione al Corso su : “Come fare una buona prima impressione” conseguito il 13/05/2020 presso l’Accademia Consulenza d’Immagine – Alta formazione di Roma.
Partecipazione al Corso su : “Fashion Marketing” conseguito il 20/05/2020 presso l’Accademia Consulenza d’Immagine – Alta formazione di Roma.
Partecipazione al Corso su : “Tendenze autunno/Inverno 2020/2021” conseguito il 01/04/2020 presso l’Accademia Consulenza d’Immagine – Alta formazione di Roma.
“Studi Internazionali ed Europei” conseguito presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Parma il 21/10/2011.